Full text: Lib. VII (7)

GIUNTA II. 
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e sostenuto da quattro piloni altissimi, Dunque la cupola 
consta propriamente di due parti principali, l'una cilindrica¬ 
che dicesi tamburo, e l'altra sferica, cui si dà il nome di 
volta. Anzi nella sommità della volta si lascia per lo piu un'a- 
pertura, dalla quale comincia una terza parte, cioè la lan¬ 
terna, che serve a dar luce al sottoposto luogo. Gli archi¬ 
tetti moderni, secondo il Milizia, di niuna cosa si pavoneg¬ 
giano tanto che delle loro cupole, le quali si considerano co¬ 
me il più ingegnoso slancio dell' architettura; e le sanno dop¬ 
ple, cioé una dentro all' altra con qualche intervallo fra la 
convessità dell' inferiore e la concavità della superiore, affin¬ 
ché sieno graziose tanto all' esterno quanto nell' interno. Ma 
soggiunge, che l'effetto di tanto ingegno non è altro, che di 
presentare al di fuori una massa insulsa, ed al di dentro un 
vuoto sproporzionato, il quale, se vi si è sotto e si voglia 
guardare in su, diventa un torcicollo, e se lo si osserva da 
lungi non apparisce che un buco, come se il muro fosse 
squarciato. Queste cupole vennero specialmente impiegate nei 
tempj, e si moltiplicarono coll' allontanarsi che fece l' archi¬ 
tettura dal puro stile greco e romano; sicchè con le mede¬ 
sime si copri non solo la parte principale di una chiesa, ma 
bensi tutte le cappelle che in essa si consacravano all' uno 
od all' altro protettore ; e perciò alcuni di questi edifizi pre¬ 
sentarono molte cupole, il maggior pregio delle quali si fa¬ 
ceva consistere nell' armonia che risultava dal rapporto, con 
cui stavano fra loro. E per verità non si può negare, che 
l'esterno di tali chiese, veduto da qualche punto particola¬ 
re, desti un certo sentimento di piacere consimile a quello 
che si prova alla vista del bello, il quale già per unanime 
consenso dei dotti consiste nel proporzionato accordo delle 
parti; fra le quali si deve annoverare la Chiesa di S. Anto¬ 
nio in Padova. Noi però siamo di parere che gli edifizi a 
pianta rettangolare debbano coprirsi con tetto inclinato che 
presenti nelle fronti quei belli fastigj delle fabbriche greche; 
ovvero con volte a botte, come si coprivano le basiliche dei 
Romani. Le cupole mostreranno l' ardire dell' architetto, ma 
non mai il carattere di una parte essenziale della fabbrica; 
che anzi sembrano appunto un edifizio collocato sopra un 
altro edifizio. Le più celebri cupole che si annoverano sono 
VITRUVIO, Lib. VII.
	        
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