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GIUNTA 111.
maggiore nell' enarmonico, due semituoni ed una terza mi¬
nore nel cromatico, un semituono e due tuoni nel diatoni¬
co. Nello spazio di mezzo vi sono quindici suoni rappresen¬
tati dalle note di musica usate dai moderni. Le note bian¬
che sono i suoni detti immobili perchè sono sempre gli stes¬
si in ciascun genere. Le note negre poi sono i suoni detti mobi¬
li, perchè variano al variar del genere. Il primo suono mo¬
bile nel diatonico e nel cromatico differisce dall' immobile
inferiore di un semituono, ed invece nell' enarmonico vi si
avvicina in modo da non differire che di un diesi ossia di
una quarta parte di tuono ; il secondo suono mobile nel dia¬
tonico non differisce dall' immobile superiore che di un tuo¬
no, nell' enarmonico vi si allontana di due tuoni ch'è l'in¬
tervallo di una terza maggiore, e nel cromatico di un tuo¬
no e mezzo ch' è l' intervallo della terza minore. A fianco
dei suoni sono scritti i loro nomi greci, e si distinguono due
serie di numeri. Gli arabici segnano diciotto suoni nell' or¬
dine stesso stabilito da Euclide e da Aristosseno; i romani
mostrano quindici suoni secondo la disposizione convenien¬
te al canto, la quale non si estende al di là delle due otta¬
ve. In fondo alla tavola sono notati i cinque tetracordi, in
modo che si vede a ciascun tetracordo appartenere quattro
suoni, il primo e l' ultimo dei quali sono immobili, ed i due
intermedj sono mobili. Gli immobili hanno questo rapporto
che l' ultimo del tetracordo ipaton è il primo del tetracordo
meson, e cosi degli altri; ma bisogna eccettuare i tetracordi
sinemmenon e diezeugmenon perchè l' immobile superiore del
tetracordo sinnemenon il quale termina questo, non è il prin¬
cipio del tetracordo diezeugmenon che segue; e parimente
l'immobile inferiore ch' è il principio del tetracordo diezeug¬
menon non è quello con cui termina il tetracordo sinem¬
menon; e quindi segue che quel tetracordo si chiama diezeug¬
menon cioé disgiunto o separato. Nulladimeno non si pre¬
tende che questa tavola e quella spiegazione basti a toglie¬
re tutte le difficoltà della musica degli antichi, il sistema del¬
la quale comprende quasi tutti i misteri. Vi sono alcuni 1
quali credono che la causa producente questi misteri non
da altro si debba ripetere che dall' opinione troppo grande
delle cose ammirabili che si credono contenute in quelli; la