GIUNTA IV.
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„questa emigrazione fosse già stato inventato il dorico primitivo,
„ovvero che gli Etruschi, avendo rapporti con la Grecia, lo
„abbiano in seguito imitato. Volendo quasi tutti i moderni,
„che il toscano sia uno dei cinque ordini da loro stabiliti,
„e fra questi il più rozzo e il più semplice, fecero le me¬
„raviglie perchè Vitruvio attribuisca alla colonna toscana
„l'altezza di sette diametri. Vitruvio non è il ritrovatore
„delle proporzioni toscane, ma bensi quello che ci riferisce
„quali si usavano dai Toscani nella disposizione dei loro
„tempj, siccome nel Libro terzo ed in parte del quarto in¬
„dicò quelle seguite dai Greci, e siccome avrebbe potuto
„dire della disposizione, che davano ai proprj tempj gli
„Spagnuoli, i Tedeschi, gl'Inglesi, i Francesi, ed altri po¬
„ poli, se ne avesse fatta ricerea, o se gli avesse creduti de¬
„gni delle sue disamine. Io vidi in bassi rilievi ed in pit¬
„ture etrusche colonne doriche, joniche e corintie, benchè
„di cattiva esecuzione ; dal che si può conchiudere, che a¬
„vendo essi conosciuti li tre ordini greci, credettero di at¬
„tribuire al dorico quelle dimensioni, che si convenivano
„ai loro costumi ed alla loro religione, giacchè in quanto
„alla credenza ed alle cerimonie religiose si potevano chia¬
„mare arbitri di tutta Italia. Ma taluno è tanto persuaso
„che il toscano sia diverso dal dorico primitivo, da soste¬
„nere che venne cosi denominato per essere tozzo e rusti¬
„co. E ciò forse derivò dall' avere l'Alberti, il Serlio, il Vi¬
„gnola, il Palladio e gli altri moderni collocato nei loro trat¬
„tati di architettura, ed anche negli edifizj, primo il tosca¬
„no riformato alla loro maniera, indi il dorico, poscia il
„jonico, al di sopra di questo il corintio, e finalmente il
„loro composito. I loro discepoli seguirono questa grada¬
„zione, la quale prese tale radice, che sarà difficile lo estir¬
„parla. E talmente era il Serlio persuaso dell' esistenza di
„questi cinque ordini, che gli parve di vedere nel quarto
„ordine dell' anfiteatro di Vespasiano il composito, benché
„sia come il terzo di maniera corintia?. Dunque al dire del
commentatore spagnuolo, la maniera toscana non puo consi¬
derarsi altrimente che una maniera dorica semplicissima, la
quale gradatamente metteva dal rozzo fabbricare indeciso de
primi secoli al maestoso dorico della Grecia. Ma pure, dice