Full text: Vitruvius: Dell' architettura di Marco Vitruvio Pollione libri dieci

CAPO VII. 
estremi, trabocchi in quello di mezzo. Codesto di mezzo poi avrà le 
cannelle, per comunicar le acque a tutti i laghi ()) e fontane : il se¬ 
condo porterà le acque ai bagni, somministrandone al popolo per ogni 
anno il convenuto ; ed il terzo fornirà le acque alle case private, ma 
in modo che non abbia a mancarne il Pubblico: imperocchè si fatta di¬ 
stribuzione farà che non si possa l' acqua divertir altrove, avendo cia¬ 
scuno de' tre capi degli aquedotti il suo particolare destino. Ho stabilita 
perciò codesta divisione, pel motivo che, pagandosi ogni anno dai parti¬ 
colari il tributo per aver le acque nelle loro case, gli appaltatori colla 
rendita del medesimo si obblighino al mantenimento degli aquedotti (2). 
Se poi tra la città e la sorgente dell' acqua vi fossero monti, allora 
si farà in questo modo. Si cavino delle fosse sotterra, livellandole secondo 
la caduta dell' acqua, come si è detto ; e se vi sarà tufo, o sasso, si 
taglierà in esso medesimo la cava : ma se il suolo sarà terroso od are¬ 
noso, si costruiscano dentro la fossa le pareti colla loro vôlta, per le 
quali l' acqua dovrà condursi, e quivi si formino de' pozzi 6), in guisa che 
l' uno sia distante dall' altro cento venti piedi (4). 
Se poi si vorrà condurre entro canne di piombo, si costruisca in primo 
luogo un castello presso la sorgente, e le piastre delle canne si tirino 
ampie in proporzione alla quantità delle acque; e queste canne dal detto 
castello si distenderanno fino a quell' altro che sarà dentro la città. Le 
dette canne poi non si debbono gittare meno lunghe di dieci piedi; che se 
distese saranno larghe cento dita6), avranno di peso ciascheduna libbre 1200 
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