Full text: Vitruvius: Dell' architettura di Marco Vitruvio Pollione libri dieci

LIBRO VII. 
vengono a guastarsi, o da’ tarli, o dalla vetustà. Allor quando codesti tra¬ 
vicelli si saranno disposti sulle centine a guisa di cerchio (, si assicurino 
çon catene distribuite e fermate con chiodi spessi a’ palchi, od a tetti 
che siansi ; e queste medesime catene debbonsi formare di que' legnami 
che non siano viziati nè dal tarlo, nè dal tempo, nè dall' umido; siccome 
sarebbe il bosso, il ginepro, l’ ulivo, il rovere, il cipresso, ed altri 
simili : non mai però di quercia, perchè questa, torcendosi, produce 
fenditure ovunque si adoperi. In siffatta guisa allogati i travicelli, vi si 
attaccheranno, a seconda della forma che richiede la’centina, le stuoje 
di canne-greche (2) infrante, strettamente legandole con corde di ginestra 
di Spagna. 
Al di sopra della vôlta, di quando in quando si stenda un suolo di 
calcina mescolata con arena, affinchè se da’ palchi, o da’ tetti, cadessero 
gocce d’ acqua, ivi rimangano. Che se non si avrà canne-greche a suffi¬ 
cienza, potrà egualmente valersi delle cannuccie di palude, le quali for¬ 
mate a stuoje di giusta lunghezza, e d’ eguale grossezza, si fermino 
strettamente con legature di ginestra 6), purchè da una legatura all’ altra 
non vi abbia maggior intervallo di due piedi ; e codeste legature si fac¬ 
ciano ai travicelli con dette ginestre, come già si è detto, e le stuoje 
si assicurino con cavicchi di legno. Tutto il rimanente si faccia nel modo 
precedentemente indicato (4). 
Disposte cosi le vôlte ed intessute, si rinzaffi 6) il loro cielo dalla parte 
di sotto, dappoi si arricci con calcina mescolata con arena, e per ultimo 
intorno alla stabilità degli edifizj, non 
hitettura, 
(1) Qui non devesi soltanto intendere in istrette 
onoscenza fondata ed all' impiego proprio 
nis per Semicerchio, o Vôlta 
he alla 
ali che li compongono! Ben chiara 
ma ancora per quella a¬ 
rge l’esistenza di vetustissimi monume 
ae 
e l'Autore per l 
li sfidano, attraverso a 
trice de Barbari, 
lonsi le Canne grosse. 
e la mar 
nuccie di palude, le 
re sostituite nel caso che 
lettate, di maniera 
enbra un austero fa 
reale fermezza. Per 
Pen itendere il senso di que 
sto Vitruvian 
sto importantissimo 
et tomicae; con 
iss0: et m 
che i Pr 
istri, e gli Artieri M 
ssero i gius 
ttintsose 
aranno le Stuoje d 
pratici di costruzione, e dessero eglino prov 
nestre, on 
scere appier 
la natura di tutti 
o le specie e 
iano les 
o nelle div 
Avvertasi oltracciò 
materiali che se 
ure, per 
ée intendere tomicus 
veniente loro sit 
arli alla c 
stre, e 
he fanno c 
non tomie. 
palco debbonsi lasciar d 
Tra la y 
idendo cosi il tes 
lone dell'aria, affinchè il 
per la ci 
nda. La maniera qui in 
iscano. Codesta avvertenza e 
canne le¬ 
e le stuo 
isognano allorchè s' incastrai 
i nuova costruzione per di¬ 
ni da 
aeni 
quelli cioè della solleoitudi 
del lavoro, 
riva da Trulla, che significa 
dispendio, e della pil 
recisa esecuzi 
Mestola o Cazzuola 
di piastra di ferro, di forma 
Quanto mai si potrebl 
migliorar le o 
e con manico, la quale serve a’ Murator. 
lassime ne’ comuni edifizj, se 
giare il g 
e la calce nel murare, in¬ 
ati e seguiti fossero gl'insegnamenti prescritti 
tonacare ed arricois 
Vitruvio in alcuni Libri di questo suo Trattato d'Ar¬
	        
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