XVII
Bono. Comparvero in séguito le versioni di Luzio Du¬
rantino, del Caporali di Perugia, le edizioni di Aurelio
Cassiodoro, del Filandro, non che la versione ed i com¬
menti di Daniel Barbaro. Già si era cominciato a stampare
VrRUVIo nella Germania verso la metà del secolo XVI, e
poco dopo la metà di esso già si erano veduté le tra¬
duzioni Francese e Tedesca. Piu volte fu ripetuta in
Italia l'edizione coi commenti del Barbaro, e colle note
del Filandro, e intanto quell' opera ristampavasi nella
Francia in latino, e nuovamente tradotta in francese da
Giovanni Martino: pubblicavasi pure in Norimberga, in
Basilea, e in altre città della Germania tradotta dal Rivio;
ed il De Laet la diede alla luce in foglio in Amsterdam
colle note di varj. Nel 1649 apparve in Francia la ver¬
sione riputatissima del Perrault, della quale numerosis¬
sime si succedettero rapidamente le edizioni; e Trattati
di VIrRUVIO si videro Spagnuoli, Inglesi , Portoghesi,
Olandesi, ec. Bernardino Baldi, eccitato da Vespasiano
Gonzaga principe di Sabionetta, pubblicò in Augusta il
suo Libro della significazione delle parole Vitruviane; ed un
Dizionario Vitruviano fu pure, al nascer di questo secolo,
pubblicato in Perugia da Baldassare Orsini, il quale diede
in appresso alla luce anche la Traduzione di VиRUуo con
alcune note. Dopo l'edizione fatta e ripetuta in Napoli
del Volgarizzamento col testo latino, anche con nuovi com¬
menti, del Marchese Galliani, sembrò che in tutta l'Eu¬
ropa si risvegliasse il gusto dell Architettura Vitruviana,
giacché fu stampato più volte in Tedesco çoi commenti
d Augusto Rode: due volte pubblicato in Latino cogli stessi