Full text: Vitruvius: Dell' architettura di Marco Vitruvio Pollione libri dieci

LIBRO IV. 
Altri in vero, volendo rendere assai ampia e slargata la cella del tem¬ 
pio, rimuovono le mura della cella, e le addossano agl'intercolunn: onde, 
levate le pareti, acquistano il sito che si occupava dalle ale del portico; 
e conservando percio le medesime proporzioni e simmetrie, sembra che 
abbiano inventata un’ altra specie di figura, che si denominerebbe pseu¬ 
doperittera (». Ma queste mutazioni di specie derivano dalle diverse co¬ 
stumanze de sagrifizj; imperocché non sono da farsi tutti alla medesima 
maniera i Templi degli Dei, poichè d’ognuno è diverso il culto ed il 
modo de’ sagrifizj. 
Ho esposto tutte le maniere de sacri Templi con que’ principj che 
mi sono stati insegnati: ho distinto con divisioni gli ordini, e le simme¬ 
trie de medesimi, e con questi miei scritti ho al possibile procurato di 
dimostrare quali Templi abbiano figure dissimili, e quali siano le diffe¬ 
renze che li rendono tali. Ora ragionerò delle Are degli Dei immortali, 
acciocché abbiano ad essere situate in modo conveniente a sagrifiz). 
CAPO VIII. 
olo 
Del sito delle Are degli Dei. 
Le Are hanno a guardare verso l'Oriente, e dovranno sempre collocarsi 
più basse de’ simulacri che saranno nel tempio, affinché i supplicanti ed 
1 sagrificanti, nel riguardare la Divinità, si mettano a diversa altezza, se¬ 
condo ché richiede il decoro di ciascun Iddio. Quindi le altezze delle Are 
si regoleranno in questo modo: per Giove, e per tutti gli Dei del Cielo, 
si disporranno alte il più possibile ; per Vesta poi , e per la Madre 
Terra (2), si collocheranno basse. Cosi con queste istruzioni saranno giu¬ 
stificate le idee per le Are da porsi in mezzo a’ Templi 6). 
Dimostrate in questo Libro le composizioni de’ sacri Templi, nel se¬ 
guente daremo le regole per le distribuzioni delle Opere pubbliche. 
ogol 
rae, e cosi anche tradussero il Ca¬ 
Matrique Terr 
(1) Tale è il Tempio 
porali ed il Durantino (alla M 
a); perciò 
la nota 3) 
questi mi 
he Vituv 
3) Io cred 
oglia intendere 
iro, cioè quae spectant 
on intati 
delle Are, 
il Galiani e l' Orsini, in luo 
ero l’Ara dall’Altare: poichè l' 
hanno la Terra ed il Mare, d. 
inione di 
e, secondo l'o 
o l'erronea lezione di al 
sti che lege 
via a 
nomi delle 
oti, ed alle n 
re libazioni; me 
Terrae Marique. M 
l’Altare serviva alle offerte delle vittime, e questo 
tiche Deità non si 
nai il Mare 
lo Schneider ed il 
pre Nettuno, e d'altri 
veniva collocato in luogo eminente. 
leni, dietro l' autorità di migliori codici, leggono 
FINE' DEL LIBRO QUARTO.
	        
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