Full text: Tomo II (2)

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che Apaturio a codesto discorso non ebbe ardimen¬ 
to di rispondervi in contrario, ma portò via la 
sua scena, e la rifece, cambiandola conforme le 
regole del vero, ed ammendata che l'ebbe ne ri¬ 
scoté il lodo. Piacesse pure agli Dii immortali, 
le risuscitasse Licinio ad ammendare un tal fa¬ 
natismo, e cedeste fantastiche mode di dipingere 
su degl'intonachi. Ma non sarà qui fuor di pro¬ 
posito il recare una qualche ragiene del perche si 
abbia in maggior credito la falsa, che la vera maniera 
Perche tutto quanto gli antichi prendevano 
colle loro fatiche ed ingegno a fare a forza d'ar- 
te per dar prova di se, ora lo esprimono a forza 
di colori, e della loro squisitezza, e quel prégio 
che accrescevasi alle opere per l'esattezza dell'ar¬ 
tefice, ora per la spesa che v'impiega il padrone 
dell'opera ne avviene, che neppur questa vi man¬ 
chi. Imperciocche chi degli antichi ha nel dipin¬ 
gere usato il cinabro, se non a miccino, come si 
farebbe di un medicamento? Ed al presente il piu 
delle volte se n'impiastrano le pareti intière, ed 
oltre a questo vi si adopera la crisocolla, l'ostro, 
e l'armenio; e codesti colori tutti, se nel dipin¬ 
gere non sieno alluogati con arte, comecche fac¬ 
ciano una vista lampeggiante, e perche costano 
assai, per codesta ragione si eccettuano ne pat¬ 
ti, (1) delle opere, perche eglino sieno compera¬ 
(1) Usasi qui da Vitravio la voce lex per patti, co- 
me se n'e servito altrove (l. 1. 1. ) namque si lex perife
	        
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