85
che Apaturio a codesto discorso non ebbe ardimen¬
to di rispondervi in contrario, ma portò via la
sua scena, e la rifece, cambiandola conforme le
regole del vero, ed ammendata che l'ebbe ne ri¬
scoté il lodo. Piacesse pure agli Dii immortali,
le risuscitasse Licinio ad ammendare un tal fa¬
natismo, e cedeste fantastiche mode di dipingere
su degl'intonachi. Ma non sarà qui fuor di pro¬
posito il recare una qualche ragiene del perche si
abbia in maggior credito la falsa, che la vera maniera
Perche tutto quanto gli antichi prendevano
colle loro fatiche ed ingegno a fare a forza d'ar-
te per dar prova di se, ora lo esprimono a forza
di colori, e della loro squisitezza, e quel prégio
che accrescevasi alle opere per l'esattezza dell'ar¬
tefice, ora per la spesa che v'impiega il padrone
dell'opera ne avviene, che neppur questa vi man¬
chi. Imperciocche chi degli antichi ha nel dipin¬
gere usato il cinabro, se non a miccino, come si
farebbe di un medicamento? Ed al presente il piu
delle volte se n'impiastrano le pareti intière, ed
oltre a questo vi si adopera la crisocolla, l'ostro,
e l'armenio; e codesti colori tutti, se nel dipin¬
gere non sieno alluogati con arte, comecche fac¬
ciano una vista lampeggiante, e perche costano
assai, per codesta ragione si eccettuano ne pat¬
ti, (1) delle opere, perche eglino sieno compera¬
(1) Usasi qui da Vitravio la voce lex per patti, co-
me se n'e servito altrove (l. 1. 1. ) namque si lex perife