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simmetrie, e proporzioni corintie ; ma di questo non
se n'è trovato scritto alcuno. Ma non solamente
abbiamo a desiderare gli scritti di Cossuzio su di
codesto tempio, ma eziandio quei di Cajo Muzio,
il quale confidatosi nella sua grande scienza tiré
a perfezione co veri precetti dell'arte le simme¬
trie delle celle, delle colonne, e degl' intavolati
d'ambi i templi dell'Onore, e della Virtû (1) a
testis esse. Plutatco (in Public. ) ei fa sapere, che spogliat
tosi codesto tempio delle sue colonne di marmo pentelico,
e trasportate in Roma, e poste in opera nel tempio di Gio-
ve Capitolino, con qualche ripulimento che vi fecero, non
mostravano quella proporzione, colla quale apparivano in
Atene, che anzi apparivano meschine, e secche; forse qué-
sto effetto dovette anche avvenire per lo slargamento desl
intercolonnj. Esistono i ruderi di codesto tempio in un luo-
go d'Atene detto Bazar, quali ve li do disegnati, (Tav.
xv.) desunti dall' Autore Inglese. (The. Antiquities of Athens
Chapt. V. London 1762.) Il piedestallo (N. 2.) ha il
sue dado scemato alla sommità, colla base della colonna,
che giace fuori del vivo d'esso dado, Il corniciône, e 'l ca¬
pitello, (N. 3. ) desanto il primo dalle simmetrie doris
che, come vuole Vitruvio; e l'altro, al cui abaco tetmi-
nano gli angoli in acuto. L'adornamento della porta (N.
4.) la quale ha da destra e da sinistra in A gli aggerti
come sembra che gli voglia Vitruvio, (l. 4. 6.) sedonde
so richieggono i margini. La pianta finalmente del circon-
dario del tempio in porzione, si vegga qui coll' alzato este¬
tiore (N. 1.)
(1) Codeste tempio viene altrove nominato (l. 3. t.)
come perittero