non vi ha luogo a migliorarla, ne jo ho
percio ricusato talvolta di, seguitarla (
Parmi, che una buona traduzione debba
assomigliarst ad una egregia copia di un
quadro originale, la quale riporta il suô pre¬
gio dal valore dell'artefice che ne ha fatta
la copia; e si scrive, (2) che Andrea del
Sarto giungesse ad ingannare Giulio Roma¬
no nella copia ch et fece del Ritratto di
Leone X. di mano di Raffaello; ma sono
questi accidenti rarissimi. Qualunque siasi
questa mia traduzione, che per quanto ho
possuto mi sono sforzato, se non astro, di
renderla chiara, anche coll' ajuto d'alcune
note, oltre il Dizionario Vitruviano, ch'e
gia uscito alla luce, ve la presento con quell'
animo, che Vitruvio presentò il suo primo
Codice ad Augusto, come a Nume tutelare
del medesimo. Quanto vi troverete in que
ste note che vi ho fatte, di cosa riguardan-
te l'Antiquaria, datene pur lode al nostro
(1) Anche, Bernardino Donato Veronese tradusse Vitru¬
vio con erudite annotazioni, Francesco Aligeri pure il tra-
dusse , e d'annotazioni l' adorno ; elleno sono perite (Tom¬
pei Archit! del Sanmicheli pag. 34..) Il M. Giovanni Poleni
raccolse per fare una edizione di Vitruvio che facesse cono¬
scere che veramente non abbiamo ancora codesto Autore in
tutto il suo lume (Maffei degli Anft. L. H. C. I1.
(2) Giorgio Vasari nella Vita di Andtea del Sarto