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fora per la veemenza del fuoco quella terra, dalla
quale poi uscendo sorge in que' luoghi, i quali so¬
no perció di sommo uso per sudare. Si racconta
pure essersi anticamente acceso un gran fuoco sot¬
to il Vesuvio, e bollendo essersi versata, scorren¬
do sulle vicine campagne, materia infocata; (1)
onde quella pietra che ora si chiama spugna, o
pomice pompejana, pare che sia stata un' altra sor¬
ta di pietra ridotta poi dal fuoco a questa quali-
ta ; e tanto più che questa sorta di spugna, che
ivi si cava, non si trova già in tutti i luoghi
ma solo all' intorno dell' Etna, ed a'colli di Misia,
chiamati da' Greci catacecaumeni, (2) ed in altri
luoghi, ove v'abbiano somiglianti spezialità. Se
dunque in questi tali luoghi si trovino sorgive d'
acque bollenti, e nelle grotte de' menti vapori cal¬
di, ed abbiasi memoria d'esservi stati da tempo
antico de' vulcani in quelle campagne, sembra che
non possa più dubitarsi, avere la violenza di que
fuochi estratto da quel tufo, e da quelle terre
l'umido, in quella guisa avviene alla calcina nel¬
le fornaci . Prese dunque insieme cose dissimili
e diseguali, e fattane una massa, ne segue, che
essendo asciutte dal fuoco, ed imbevute ad un
tratto di acqua, bollino per cagione del calore ivi
(1) La fluidità delle lave del Vesuvio fu nota anche
a Vitruvio
(2) Vedi il Diz. Virr. a codesta vace