Full text: Tomo I (1)

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lonne ; sistilo, un poco più distanti ; diastilo, an¬ 
che assai più distanti ; areostilo, assai slargato, e 
con le colonne straordinariamente rade ; e l'eusti¬ 
lo, che è distribuito con giusti intercolonnj 
Il picnostilo è dunque, quando l' intercolon¬ 
nio puó essere d'una grossezza e mezzo di co¬ 
lonna; tal è il tempio del Divo Giulio, e quello 
di Venere nel foro di Cesare, (1) ed altri che vi 
sono di si fatta maniera stabiliti 
Ma il sistilo è quello, in cui può farsi l'in¬ 
tercolonnio di due grossezze di colonne, e i plin¬ 
ti delle basi sono eguali a quello spazio, che re¬ 
sta fra i due plinti ; (2) tal è il tempio della For¬ 
tuna equestre presso il teatro di pietra, ed altri 
che son fatti a questa medesima maniera 
Ambedue queste spezie riescono difettose pel 
loro uso, (3) perciocche le madri di famiglia, qua¬ 
(1) Chi volesse stimare essere stato il tempio di An- 
tonino; e di Faustina quel magnifico che Giulio Cesare de- 
dicò nel foro a Venere Genitrice, non troverebbe ragione 
che lo facesse partire dalla sua opinione. La figura di que- 
sto tempio si osservi alla (Tav. V. N. 8.) 
(2) Vedi il Diz. Vitr. alla voce Plintides. Poco dopo 
dirà Vitruvio che l'aggetto delle basi è per un quarto del 
diametro della colonna, come in fatti è in codesto interco- 
lonnio. Nominando qui Vitruvio il teatro di pietra, egli 
dee intendersi del teatro di Pompeo 
(3) Perche codesto intercolonnio abbia a servire all' 
150, bisogna che le colonne non sieno men grosse all' imo 
scapo di palmi sei romani d'Arckitetto.
	        
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