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ti di loro. Cosi i medesimi artefici, benche si
compromettano pel sapere che hanno, pure, se
eglino non siano ricchi di denaro, o se non si ab¬
bia contezza di loro scuola già da gran tempo ac¬
creditata, o che non abbiano il dono e la grazia
della chiacchiera forense, per quanto si affatichino
ad istudiare, non giungeranno mai ad aver credi¬
to, ed a persuadere gli altri del proprio sapère.
Si puo questo da noi spezialmente osservare
negli antichi scultori, e pittori; fra quali quel
che conseguirono fama d'eccellenti, e lode, sono
rimasi d'eterna momoria a' posteri, come Mirone
Policleto, Fidia, Lisippo, ed altri, che si acqui-
starono celebrità colla lor arte. Imperciocche egli¬
no se 'la guadagnarono in cosi alto grado per le
opere loro che fecero o per città grandi, o per Re
o per gran signori. Ma all' incontro quei, che seb¬
bene non furono di minore applicazione, talento,
ed immaginativa, e fecero opere niente meno per¬
fette, ed egregie, per cittadini nobili, ma di mi-
nori entrate, non hauno conseguito nome alcuno,
non per difetto di sapere, e di finezza d'arte, ma
perche abbandonati furono dalla fortuna; siccome
sono stati Ella ateniese, Chione corintio, Miacro
foceo, Farace efesio, Beda bizantino, ed altri
molti
Accadde lo stesso a'pittori, fra quali ad Ari¬
stomene tasio, a Policlete atramitene, a Nicomaco,
e ad altri, a'quali non mancó fatiça, ne applica¬
zione all'arte, ne talento; ma fece ostacolo alla