Full text: Vitruvius: I Dieci Libri Dell' Architettvra Di M. Vitrvvio

LIERO 
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Musica, che diletta la mente, & le orecchie, è congiunta con la moralitâ, & con la speculatio 
ne. Accioche adunque il suono accompagnato dolcemente peruenga alle orecchie, & che que 
giri, che fa la uoce nello aere, non siano impediti, l'uno dall'altro con sproportionati mouimenti, 
ma soauemente s'accompagnino, & s'aiutino insieme, & accioche la mente si riuolga alla cagio¬ 
ne della dolcezga della soauità de i suoni, bisogna prima considerare il principio, da cui la uoce 
prende attitudine di potere essere regolata, & di cadere sotto l'Armonia, & con quale moui¬ 
mento ella fi moua, & come peruenga alla perfetta compositione? alche fare era necessario di di 
re prima, che cosa fusse uoce, & come nello aere si moueua. però Vitr. ce lo ha dimostrato di so¬ 
pra, & il restante è qui sotto. 
La uoce quando con mutationi si piega, alcuna fiata si fa graue, alcuna fiata si rende 
acuta, & a due modi si moue, de i quali uno ha gli effetti continuati, l'altro distinti. La 
continuata non si ferma ne in termini, nè in alcun luogo, ma suol fare le sue terminatio 
ni non apparenti, & gli interualli di mezo manifesti, come quando parlando dicemo. 
Sol. Fior. Mar. Ben. perche cosi nè doue comincia, nè doue termina si conosce, ma ne 
di acuta s'è fatta graue, nè di graue acuta appare alle orecchie per lo contrario adiuiene 
quando la uoce si moue con distanza, perche quando la uoce nel mutarsi si piega uiene a 
fermarsi nella terminatione d'alcun suono, da poi si muta in un'altro, & facendo questo 
spesse uolte di qua, & di la, appare inconstante a i sensi, come adiuiene nelle canzoni 
nelle quali piegando le uoci facemo uariare il canto: & però quando la uoce con interual¬ 
li è riuolta, egli appare in manifeste terminationi di suoni, doue comincia, & doue 
sinisce. 
Questa diuisione è fatta (eome dice Aristoxeno) per separar la uoce, che è atta ad entrare 
nell Armonia, da quella, che non è atta. La uoce adunque si moue in due modi: prima che pare 
all'orecchia (come è) continuata, nè che mai si fermi in alcun modo di terminatione. questa dal 
lo effetto suo si chiama ragioneuole, perche con quello mouimento di uoce siamo soliti di parlare, 
& ragionare non alterando la uoce. Dapoi si moue la uoce in modo, che pare distinta, & che si 
parta da uno grado d'altegga, & peruenga ad un altro, & che si muti in diuerse terminationi 
di suoni; onde da questo effetto si chiama distinta; ma dalluso melodica, cioè usata da chi canta 
a recita uersi. perche quando noi cantamo, o recitamo uersi, alzamo, & abbassamo distinta¬ 
mente la uoce fermandola, & ripigliandola si, che il senso la conosce distinta. Benche Boetio uo 
glia, che nello recitar uersi si usi una uoce mezana, & nista tra la continua, & la distinta. La 
uoce continua, & d'uno istesso tenore non è sottoposta alla consideratione della Musica, perche 
doue non è graue, & acuto non è consonanza; ma si bene la distinta. nè questa anchora sara at 
ta alle consonanze, prima, che peruenga ad un certo luogò, si come adiuiene à molti corpi, i qua¬ 
di non sono atti à cadere sotto la ragione del peso, se non hanno una certa quantitâ, & grandexza, 
ossono uenire sotto la prospettiua, se non hanno quel tanto, che è fine del non poter esser uedu 
ti, & principio dello esser ueduti: perche la natura non comporta, che le minime differenxe sia¬ 
no ai sensi de gli huomini sottoposte. Il suono adunque distinto, & ridotto ad una certa, & sen¬ 
sibile quantita, è principio dell Armonia, come la unità è principio del numero, il punto della li 
nea; lo instante del tempo. La natura ha circonscritto la uoce di ciascuno in modo, che il pri¬ 
mo luogo di quella, è il piu basso, & il piu graue, che possa esser in alcuno. ma perche facendo 
sempre un suono, & in quello fermandosi la uoce, non ne riuscirebbe alcuna Armonia: però deono 
le uoci mutarsi, & salire, & piegarsi in diuerse terminationi, accioche la piu bassa con la piu al¬ 
ta con proportione risponda. La uia adunque della salita, anxi la salita si chiama spatio, & di¬ 
stintione, & interuallo ma la comparatione rispetto ài termini, è diuersa, però stando lo spa¬ 
tio, quando la uoce dal basso ascende allo alto, dicemo, che ella si fa piu intenta, piu acuta, o 
piut alta: ma quando dallo alio si parte, & uiene al basso, dicemo, che la si rimette, & sabbas¬ 
, & che diu enta graue. Et si come la natura ha dato il principio della uoce alla partem pii bas¬ 
sa, di
	        
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