LVARTO.
171
che si come per auanti nelle opere Doriche è stata ritrouata, la ragione de gli: Triglisi, &
de i modioni, cosi nelle loniche la ordinatione de i dentelli, nelle opere tienc la forza sui.
Et si come i modioni rappresentano la imagine de gli sporti de i cantieri, cosi nelle Ioni¬
che i dentelli da gli sporti de gli asseri hanno presa la imitatione. Et però nelle opere de
Greci non è, chi sotto il modione metta i dentelli, perche non possono stare gli asseri
sotto iscantieri. Quello adunque, che sopra i cantieri, & i tempiali ueramente deue esser
collocato, se nella rappresentatione sarà posto di sotto, ci darà forme, & ragioni dell'ope
ra piene di menda.
Adunque nelle opere Ioniche indentelli rendeno la simiglianza de gli sporti de gli asseri: & per¬
che gli asseri sono sopra i canterij: però i dentelli sono sopra i modioni. questo è stato osser ato da
Greci. Similmente egli è un altro auuertimento fondato sopra la regola, che dalle uere usanze
della natura delle cose, egli si deue prendere gli adornamenti dell'arte. Et questo auuertimentoe
posto qui sotto da Vitr. il qual dice.
Et anche gli antichi non laudarono mai, nè ordinarono, che ne gli Frontispicij si haues¬
se a fare i modio ni, ouero i dentelli, ma solamente le cornici schiette. perche nè i cante¬
rij, nè gli asseri uanno distribuiti uerso le fronti de gli Frontispicij, nè possono sportare,
ma piegano uerso i grondali. Et però quello, che in uerità non si può fare, gli antichi
giudicarono non poter hauere determinata ragione, quando che egli fusse nelle imagini
rapprésentato. percioche nelle perfettioni delle opere traportarono ogni cosa conlcerta
proprietà delle uere usanze di natura, & non approuarono cosa, che la esplicatione del
fatto nelle disputationi non potesse hauere la sua ragione tolta dal uero. Et però ci lascia
rono ordinate le conuenienze delle misure da quelle origini, & le proportioni di tutte le
maniere, i principij delle quali hauendo io seguitato, io ho detto di sopra delle ordinatio
ni loniche, & Corinthie. Hora io esponerò breuemente la ragion Dorica, & tutta la
forma sua.
ogni cosa detta di sopra è facile, & ispedita, ma poco da molti Architetti si è considerato
quello, che Vitr. dice; cioè, che noi non douemo far cosa, che non habbia del uerisimile, ne rap
presentare imagine alcuna, che non habbia principio dal uero, & che cadendo in disputatione,
non si habbia a ricorrere in sicuro luogo per sostentarla. Vitr. adunque biasima per opinione de
gli antichi i dentelli, o modioni fatti pergli frontispicij: perche rappresentando quelli i cantieri
ogli asseri, & non uenendo i cantieri uerso le fronti, & non sportando gli asseri, non è possibile
fare in que luoghi i dentelli, o i modioni, doue non si ha rispondenza con alcuna cosa. Ma la usan
xam ham uinto la ragione fin al tempo di Vitr. perche nelle opere antiche tuti ol giorno si uedeno, &
dentelli, & modioni nelle teste de i Frontispicij, & pare, che tale ornamento stia bene, tutto che
non ci sia ragione.
Della ragione Dorica.
Cap.
III.
LCVNI de gli antichi Architetti hanno negato esser commoda, cosa fabrica¬
re i Tempij alla Dorica; allegando che in quella maniera siano i comparti¬
menti disconueneuoli, & mendosi. Et però Tartesio, Pitheo, & Hermoge
ne similmente lo negarono. perche hauendo Hermogene apparecchiata la
materia per fare l'opera di maniera Dorica mutò quella, & della istessa fece un Tempioial
fa lonica al padre Bacco. Et questo fece non perche l'aspetto Dorico mancasse di grat a,
ne perche la maniera, o la dignità della forma non ci fusse, ma perche il compartimento
e impedito, & incommodo nell'opera de gli Triglisi, & nella distributione delle trauatu
re: percioche egli è necessario porre gli Triglisi contra i tetranti delle colonne, & che le
Y 2
metope