CVMRTIO.
1671
Mirabile dottrina, & pratica d'Architettura c'insegna Vitruuio nel presente Cap. percio¬
che egli ci rende conto di tutti gli adornamenti, & membri che si metteno sopra le colonne, o pi
lastri, o muri, o stanti, che egli chiama, antae. dimostrando chiaramente la origine, & inuen¬
tione di quelli. dal che nel presente luogo si caua la ragione di molti uocaboli. Certo è (come
spesso ho detto) che dalla necessitâ alla magnificenza del fabricare gli artifici sono peruenuti. la
natura c'impose la necessitâ: ma lo animo grande acceso dalla concorrenza cercò di auanzare
se stesso. si che i primi fabricarono come lor fatto ueniua, & quanto il bisogno richiedeua. suc
cessero le contese di superarsi l'un l'altro, ma però si fondauano le inuentioni, & gli accresei¬
menti sopra la imitatione di quelle cose, che per loro natura doueuano esser tali. pero non fecero
alcuna cosa ne gli adornamenti, di che non ne potessero pienamente rendere la ragione dalla imi
tatione delle cose fatte per necessità. Eleuato adunque lo edificio nella giâ dimostrata forma dal
fondameuto fin alla cima de i pareti, colonne, muri, pilastri, gstanti, bisognaua coprirlo, ac¬
cioche perfettamente si uedesse il fine dell'opera: era necessario nel coperto prouedere, che i pa¬
reti stessero uniti, & legati insieme, & chel coperto acconciamente si riposasse, non spignendo
i pareti: la onde per hauere quanto s'è detto, egli è da sapere, che bisogna fare tutto questo la¬
uoro di legname: che da Vitruuio è detto materiatio. & conoscere distintamente i nomi, gli ef¬
fetti, & l'ufficio di ciascuna cosa. Tre cose adunque douemo auuertire nell'opera di legname,
l'una è quella, che si impone prima sopra lè colonne, i muri, & pilastri: questa si chiama tra¬
uatura. la seconda è detta contignatione: questa si diuide in due parti, l'una è la legatura del tet¬
to, l'altra è il tetto, & coperto. Della trauatura si caua questo utile, che i pareti si tengono in¬
sieme, dalla legatura, che il tetto si unisce, dal tetto, che l'edificio si copre, & si defende. &
da tutte queste cose hanno hauuto origine diuersi adornamenti nelle fabriche, come si dirà qui
sotto. Sapremo adunque come alcuna fiata tra un parete, & l'altro si troua grande interuallo,
& alcuna fiata commodo, & non molto distante. però nelle legature de i tetti ui uà piu, & me¬
no artificio. però se ltetto si spanderà molto, & sarà troppo largo, nella sommitâ del colmo ui
ua per lungo uno traue maestro, che si chiama columen in latino. noi dicemo colmello. dal
quale nasceno come figliuoli tutti i legamenti del tetto: si come dalla spina maestra del pesce
nasceno tutte le altre: & forse di qua è cauato quello, che si suol dire, il tale è di tale columel¬
lo. Ci sono i trauersi: ci sono anche le chiaui detti capreoli, dalla simiglianza de pampini, che
legano le uiti; perche cosi quelli abbracciano i canteri: mai trauicelli attrauersati latinamen¬
te si dicono transtra, & uolgarmente catene, & sono quelli, soprai quali si riposano le chiaui.
Ma se'l tetto sarà comodo, & non porterà pericolo di slegarsi, & schiauarsi li potrà bastare sola¬
mente il colmello con i suoi canterij, i quali sono alcuni legni lunghi del tetto, i quali uengono dal col
mo, & discendono da i lati insino sotto le grondi. sopra questi canteri, (i quali fanno parere il
tetto, come una galera riuerscia, & si usa di dire tra noi la galera è in cantieri, quando è fat¬
to il suo corbame) ui uanno i tempiali, che sono trauetti, i quali uanno a trauerso i cantieri, in
contra le fronti del tetto. sopra i tempiali, ui uanno gli asseri, che sono legni larghi quattro
oncie, che uanno sopra i tempiali, come i canteri di sotto. & quiui è posta la ragione dei coper¬
to. perche sopra gli asseri simpongono le tegole, i capi delle quali s'incontrano riposando so¬
pral mezo de gli asseri. Et questo è quanto la necessità ci ha dimostrato, si perche il tetto stesse
in piouere, accioche le neui non lo caricassero, si perche scacciassi le acque, & le tempeste lon¬
tane da i pareti, & fusse ben legato. & questo è quanto Vitruuio ha detto fin hora. come la figu¬
ra ci dimostra.
Et cosi