Delle Settioni
ne s’acceleri il moto naturale, e ſi ritardi il
violento, ce lo inſegna nuouamente, e ſingo-
larmente il Sig. Galileo ne’ſuoi Dialogi alla
pag. 217. dicendo eſſer l’incremento della ve-
locità, ſecondo il progreſſo de’numeri diſpa-
ri continuati dall’vnità, & il decremento, ſe-
condo la medeſim
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a ſerie, numerando al con-
trario; cioè, Se, per eſſempio, vn mobile an-
dando verſo il cen@ro in vn
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a battuta di polſo,
farà vn braccio di ſpatio, nella ſeconda ne fa-
rà 3. nella terza 5. nella quarta 7. nella quin-
ta 9. e così di man’in mano; ma ſe per il con-
trario il mobile andaſſe all’in sù, facendo in
vna battuta di polſo braccia 9. nella ſeconda
ne faria braccia 7. nella terza 5. nella quarta
3. e nella quinta 1. riducendoſi al nullo grado
nel punto della rifleſſione, che è fine del moto
violento, e principio del naturale. A queſta
medeſima concluſione mi ſono ancor’io sfor-
zato di arriuare per altra via, doppo hauerla
ſentita dal ſudetto Sig. Galileo, conſiderando
in vn cerchio i gradi delle velocità, che, dalla
quiete incominciando, vanno creſcendo ſino
al maſſimo nel medeſimo cerchio, rappreſen-
tandomi il centro il nullo grado di velocità,