Full text: Alberti, Leon Battista: L' architettura

LIBRO QVARTO. ſieno guaſti. Piacerannomi ancora quelli, che ſarãno fatti in cerchio, ſe e’ ſarã
no talmente ſpuntati, & biſtondati; che e’ non ſieno laſciatiottuſi, di maniera,
che ſi contrapongino a la moleſta preſtezza, & impeto dele onde. Harannole
Pileragioneuole cantonata ſe ella ſarà in tre quarti d’uno angolo retto; & ſe que-
ſta non ti piaceſsi, fa ch’ella n’habbia duo terzi. Et queſto baſti quanto ale Pile. Se per natura del luogo noi non haremo, i fianchi de le ripe coſifatti, come de-
ſidererẽmo; faremoli nel medeſimo modo de le Pile; & a l’ultimo delleripe, fa-
remo altre Pile, & tireremoui alcuni archi ne lo ſteſſo aſciutto terreno; accioche
ſe per auentura per la continouatione de le onde, & dele piene, in ſucceſſo di
tempo, ſi leuaſſe uia parte de la ripa; con l’hauere allungato il Ponte nel terreno,
ti rimanga pur libera la ſtrada. Le uolte, & gli archi, si percõto dele altre coſe,
sì per i crudeli, & continoui intronamenti de carri, biſogna che ſieno fortiſsime
& gagliardiſsime. Aggiugni che alcuna uolta hauẽdoſi a tirar ſopra detti Põti
peſi ſmiſurati, di Coloſsi, o di Aguglie, o ſimili; Non ti interuenga come interuẽ
ne a Scauro nel far tirare quella ſoglia di Pietra; che i Miniſtri publici, habbino
ad hauer paura de danni fatti. Etper queſto conto il Ponte, & di diſegno, & di
ogni ſorte di lauoro, ſi debbe accommodare in modo contro le ſpeſſe, & conti-
noue ſcoſſe de carri, che e’ duri eternalmente. Che i ponti uerrebbono eſſer
fatti di pietre molto grandi, & ſaldiſsime; celo dimoſtra facilmente la ragione,
con lo eſſempio de la ancudine; la quale ſe in uero è molto grande, & graue, ſo-
ſtiene facilmente, i colpi de martegli; ma ſe ella è leggiere, riſalta per i colpi, & ſi
commuoue. Noi dicemmo che la Volta era fatta di Archi, & di ripieni; & quello arco eſſer il piuſorte, che era d’un mezzo cerchio: ſe per la diſpoſitio-
ne de le Pile, il mezzo cerchio ſi rileuerà tanto, che tale rilieuo ti offenda, uſe-
remo l’arco ſcemo; afforzificati i fianchi de le rìpe, con farli piu groſsi. Qua-
lunque arco ſi uoglia finalmente, che harà a ſtare per teſta di eſſe uolte, bi-
ſogna che ſia di Pietre duriſsime, & grandiſsime; non altrimenti che quelle,
che tu harai poſte ne le Pile. Etin detto arco non ui ſaranno pietre piu ſotti-
li che almeno non corriſpondino con la loro groſſezza, a la decima parte de la
ſua corda. Nè ſarà la corda piu lunga, che per ſei uolte quantoè la groſſez-
za dela pila, nè piu corta che per quattro. Et commettinſi inſieme queſte pie
tre ad arco con Perni, & ſpranghe di Bronzo gagliardiſsime. Oltra di que-
ſto l’ultima pietra ad arco, che e’ chiamano il ſerraglio, ſarà ridotta da lo ſcar-
pello a la miſura de le altre pietre ad arco, & ancora da l’una de le teſte ſarà la-
ſciata alquanto piu groſſa, acciò non ui ſi poſſa mettere, ſenon per ſorza,
& con mazzapichiarla leggiermente. Percioche in queſto modo le altre pie-
tre ad arco di ſotto, piu riſtrettamente ſerrate inſieme, gagliardamente, & lungo tempo ſtaranno ne lo officio loro. Tuttii ripieni dentro ſi murino di
pietre; di maniera che non ſe ne poſſa trouare alcuna piu ſalda, & di commet-
titure di ſorte, che non ſe ne truoui alcuna piu ſtrettamente congiunta. Et ſe-
nèl’fornire iripieni, tu non haueſsi tanta abondantia di pietre forti, non ricuſe-
rò de le piu deboli in caſo di neceſsità, pur che per tutta la ſtiena de la uolta nõ
ſi meſcoli ne ſerragli coſa alcuna, ſe non Pietre forti. Reſtaci a laſtricare tal la-
uoro. Non ſi debbe manco aſſodar il terreno a ponti, che a le uie da durare

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