Full text: Lib. III (3)

CAPO I1. 
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porre all'intercolunnio la grossezza di tre colon¬ 
ne, come nel tempio d'Apollo e di Diana. Ma 
questa distribuzione ha una difficoltà, ed è che 
gli architravi per la grandezza degl' intervalli (1) 
si spezzano. Negli Areostili poi (2) non si può 
far uso di architravi di pietra o di marmo, ma 
si devono collocare lunghe travi di legno: onde 
solo che tal misura vi possa aver luogo. E che la voce Dia¬ 
stilo non significhi nemmeno nel senso consueto un interval¬ 
lo di tre diametri, lo prova lo stesso Vitruvio, che nel Lib. IV. 
chiama Diastilo un intercolunnio Dorico di due diametri e tre 
quarti. Veggasi la fig. 3. Tav. XV. Il pronao del tempio di 
Minerva Poliade, che sta unito all'Eretteo sulla rocca d'Ate¬ 
ne, poco si allontana dalle fissate proporzioni, tanto riguar¬ 
do alla larghezza degl' intercolunnj, quanto all'altezza delle 
colonne, che Vitruvio vuole di otto diametri e mezzo. La 
Tav. XVIII. mostra un esempio nell'alzato del portico di Mi¬ 
nerva Poliade sull'Acropoli d'Atene. L' icnografia di questo 
tempio unita a quelle dell'Eretteo e del Pandrosio si vede 
nella Tav. 2. del Lib. I. La sua descrizione si ha nello stes¬ 
so Lib. I. pag. 41. 
(1) Il Canina portando ad esempio del Diastilo il succita¬ 
to pronao del tempio di Minerva Poliade in Atene, dice „che 
„i suoi architravi da molti anni continuano a reggere senza 
„essersi spezzati; per cui Vitruvio poteva dire che questa 
„specie d'intercolunnj era difettosa solo negli edifizj di gran¬ 
„di dimensioni”. 
(2) Questa voce, cambiata dall'Alberti nella latina dispan¬ 
sam, proviene dal greco e corrisponde, come osserva lo Stra¬ 
tico, alla nostra ampio, significando una specie, nella quale 
rimane indeterminata la larghezza degl'intercolunnj. Questa 
indeterminazione sta, secondo il Barbaro, nella libertà di fis¬ 
sare a proprio abitrio l'ampiezza medesima al di là di quel¬ 
la dei tre diametri. Il Perrault perciò la sece di quattro dia¬ 
metri, servendosi dell'ordine Dorico; il Rusconi in un ordine 
Jonico la fa oltrepassare i cinque, e Poleni in un ordine To¬ 
scano la fissa a cinque diametri. Veggasi la fig. 4. Tav. XV. 
La prescrizione assoluta che fa Vitruvio in questa specie è 
di fare gli architravi di legno anzichè di pietra o di marmo; 
e la ragione è la medesima che viene addotta nella specie 
Diastilo, cioè la facilità di spezzarsi, che cresce in proporzio¬
	        
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