LIBRO III.
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due ordini di colonne (1) distanti dalle pareti,
che formano un portico circolare. Il mezzo poi è
senza tetto a cielo scoperto, e l' entrata per due
porte, l'una dinanzi, l'altra di dietro. Non avvi
pure di questo in Roma alcun esemplare, ma in
Atene è d'otto colonne il templo di Giove Olim¬
pico.
CAPO II.
Delle cinque spezie de Tempj (2).
23. Cinque sono le spezie de' tempj, (3) dei
ni di colonne situati l'un sopra l'altro, quello d'Apollo Epi¬
curio, quello di Giove Panellenio, quello di Giove in Olim¬
pia, ed altri.
(1) Il Gal. ha due ordini di colonne l'uno sopra l'altro.
(2) Nel capo precedente trattò Vitruvio della costruzione
dei tempj giusta il costume dei Greci, e dei principi che si
devono seguire nella loro simmetria; in questo assegna le
diversità, che si ottengono dal rapporto che passa fra l'am¬
piezza dell' intercolunnio e il diametro della colonna. Il pe¬
rimetro, che venne dagli antichi prescelto più di frequente
nell'erigere i tempj, fu il quadrilatero rettangolo, il quale de¬
ve certamente preferirsi ad ogni altro ; perciocchè gli angoli
acuti ed ottusi sono incomodi internamente, e deturpano l'a¬
spetto esterno, e nel perimetro curvilineo le colonne non of¬
frono venustà. Oltre a che quali siano gl'incomodi che pro¬
vengono dal perimetro obliquo, mistilineo, poligono, circola¬
re particolarmente nell' esecuzione degli archi, delle porte.
delle finestre, delle scale, delle trabeazioni, possono conoscer¬
li soltanto quelli che alla pratica sonosi consacrati. Ed è per¬
ciò che Vitruvio tratta separatamente dei tempj toscani, cir¬
colari e misti, siccome di cosa meno perfetta. Cosi l'Ortiz.
(3) Anche Leon Battista Alberti con voci latine corrispon¬
denti alle greche usate da Vitruvio distingue cinque specie
di tempj dal rapporto fra il diametro della colonna, e l'am¬
piezza dell'intercolunnio. Le diversità poi di questi edisizi si
contavano eziandio dalla forma delle colonne, cioë da quello,