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GIUNTA IV.
voluta a due giri; anzi questa non differisce da quella del
Marini che nella posizione del quadrato, per cui ha l'incon¬
veniente di non cominciare dalla sommità del cateto. Ci sia
ora permesso di fare alcune osservazioni. Primieramente nei
tre metodi indicati, come in tutti quelli che descrivono la
voluta a quadranti, non vi è una matematica esattezza nel-
l'assegnare l'altezza della voluta secondo le parole di Vitru¬
vio; poiché quest' antico scrittore nell' assegnare l'altezza del
capitello prescrive che si debba dividere il cateto, o più pre¬
cisamente la linea parallela al cateto che passa pel centro
dell'occhio, in nove parti e mezzo, delle quali tre devono
contarsi dall' astragalo del sommo scapo ingiù, ossia, come
noi mostrammo nelle annotazioni al N. 47. del Lib. III., dal
centro dell'occhio ; quindi ritiene che l'altezza della voluta
sia quella stessa della verticale MP. Ora nei metodi esposti
l'altezza della voluta si determina fra le parallele ab, ed
(fig. 2. Tav. XXXIII., che serve anche pegli altri due), la
quale è alquanto diversa dalla lunghezza del cateto. Que¬
st' esattezza è però impossibile ad ottenersi quando pur non
si faccia il primo centro nella sommità dell'occhio, e la pri¬
ma parte della voluta non sia un semicircolo anzichè un qua¬
drante. Quindi delle sei condizioni vitruviâne riportate dal
Marini non se ne possono adempire che cinque. Nella terza però,
questo commentatore confonde l’articolo determinato il con l’in¬
determinato uno, essendo ben diversa cosa diminuire il raggio
dell' occhio, ovvero diminuire il raggio, con cui si descrivo¬
no i quadranti di una quantità uguale ad un raggio del¬
l'occhio. Noi riteniamo che il Marini insieme çon l'Ortiz sia¬
si in questa parte ingannato. E vero che si trovano volute
di due giri; ma non si può negare che in molto maggior
numero sieno quelle che li superano, che in un edisizio, il
quale deve mostrare quella grazia ch' è propria dell'ordine
Jonico, sono da preferirsi le volute a tre giri, che quelle di
due convengono più a monumenti di straordinaria mole ed
altezza, come il Colosseo, ove il giudizioso architetto le ac¬
cennó appena con tratti maestri, anzichè ridurle all' ultimo
pulimento; e che sono più leggiadre quelle volute che van¬
no restringendosi di quelle che si mantengono nei loro giri
parallele. Ma volendo parlare della voluta che intendeva di