Full text: Lib. III (3)

GIUNTA IV. 
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dell'occhio, ed FV uguale alla metà del raggio dell' occhio 
stesso; indi prende sopra la FA la parte FS uguale alla 
grossezza che si vuole attribuire al listello della voluta sot¬ 
to l'abaco, indi dal punto. S innalza la normale ST, per cui 
si avrà AF : AS = FV : ST, e determinata questa retta ST 
viene applicata di qua e di là dal centro C come in Ca ed 
in Cb; e finalmente sopra la ab costruisce un quadrato, e 
lo divide come il primitivo, ed i nuovi punti di divisione se¬ 
gnano i nuovi centri. Questa voluta risulta come si vede 
nella fig. 1. Tav. XXXIV. 
Ultimamente comparve in questo arringo il Marchese Cav. 
Luigi Marini col suo opuscolo intitolato: Il metodo di de¬ 
scrivere la voluta Jonica vitruviana, stampato in Roma nel 
1824. Ecco le sue parole. „ Le condizioni da Vitruvio pro¬ 
„poste sono: Prima, che la voluta incominci dalla sommità 
„del cateto sotto l'abaco; Seconda, che si descriva per mez¬ 
„zo di quadranti ; Terza, che nella descrizione di ciasche¬ 
„dun quadrante si diminuisca il raggio dell'occhio; Quarta, 
„che venga a terminare nella medesima linea del quadran¬ 
„te sotto l’abaco, d' ond' ebbe principio; Quinta, che la 
„di lei altezza sia eguale alle otto parti del cateto; Sesta, 
„e questa l’esige la geometria, che i segmenti della curva 
„ componenti la voluta sieno fra di loro continui, cioè che 
„abbiano la tangente comune nel punto del congiungimento. 
„ Ponderate queste sei condizioni, e non avendole rinvenute 
„incompatibili, mi convinsi non esser corrotto il passo di 
„Vitruvio, e mi accinsi valorosamente all’impresa, onde giun¬ 
„ si a quella semplicissima soluzione, che sono per esporre. 
„Si cali, come vuole Vitruvio, il cateto, e dal punto M 
„(fig. 2. Tav. XXXIII.) sotto l’abaco si divida in otto par¬ 
„ti uguali. Si prendano quattro parti e mezza sotto il me¬ 
„desimo, e fatto centro in D si descriva la periferia dell'oc¬ 
„chio con un diametro dell'una delle otto parti; finalmen¬ 
„te si segni il diametro TG corrispondente al cateto. Sopra 
„questo diametro, con egual distanza dal centro si costrui¬ 
„sca verso la parte esterna il quadrato 1, 2, 3, 4, i di cui 
„ lati sieno uguali al raggio dell'occhio. Quindi fatto centro 
„in 1, coll'intervallo IM si descriva il primo quadrante MA 
„fino all' incontro della perpendicolare 1, 2 prodotta ; poscia
	        
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