GIUNTA 11.
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proprietä tutte diverse di ciascuno dei componenti. La vita
stessa non è che un contrasto di una forza ignota contro
l'azione di affinità delle varie sostanze sparse sul nostro glo¬
bo, le quali tendono a dissolvere il corpo dell'essere viven¬
te, e lo dissolvono di fatto quando quella forza cessa di
agire (1).
Conoscendo pertanto i moventi del creato (però sempre
dai fenomeni ch'essi producono ), il dotto fisico va ricercan¬
do quali e quanti sieno i principj che sottoposti alla loro
azione variamente si combinano. Si posero quindi ad esame
le sostanze tutte, e dall' analisi e dalla sintesi (per quanto
quest' ultima potè prestarsi ), si dedusse che risultano esse
dall'unione chimica o meccanica di varj principj, i quali
presentano una costante omogeneità, per cui se non debbo¬
no assolutamente dirsi semplici, ignorando fino a qual pun¬
to la natura può nasconderci questo segreto, si chiamano in¬
decomposti, perchè refrattarj a tutti i mezzi che si adopra¬
no per iscoprire se risulti o no omogenea l'intera massa di
un corpo. Si giunse cosi a denominar fino ad ora 56.
principj fra loro tutti distinti per chimiche o fisiche
proprietà. Noi lascieremo ai coltivatori di queste scienze par¬
ticolari il descriverli e classificarli, volendo solo mostrare co¬
me differiscano le cognizioni che avevano in tal proposito
gli antichi da quelle che hanno i moderni, e dire intorno
ai principj delle cose soltanto quello che può destar mag
gior interesse.
A tal effetto ci atterremo ai quattro principj più comu¬
nemente dagli antichi fissati: li mostreremo nel modo che da
quelli erano veduti: ed esaminandoli col metodo filosofico
de nostri giorni loro daremo il carattere non di elementi, ma
di quattro classi, a cui si possono ridurre le sostanze tutte
riguardo al loro modo di aggregazione, distinguendole cioè
siccome imponderate, gasose, liquide, e solide.
(1) Quanti fenomeni che prima si consideravano siccome misteri ven¬
nero facilmente spiegati con questo modo di ragionare ! Per dir di- un so¬
1l0 appartenente alla nostra arte, sarebbe quello del consolidarsi ché fa il
cemento ordinario, il quale fece tanto impazzire gli osservatori, e che o¬
ra si sa risultare dalla semplice combinazione dell' idrato di calce con
l'acido carbonico.