Full text: Lib. II (2)

GIUNTA IX. 
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CIRIEGIO (Prunus cerasus ). Legno di bellissimo colore 
rosso ; ma invecchia presto. E disuguale di densità. E però 
facile ad essere ben lavorato, e si adopera comunemente in 
tutte le opere alle quali possono convenire le sue dimensio¬ 
ni. I tornitori lo desiderano pel suo grato odore. 
PERO (Pyrus communis ). Albero comune in Europa. Giun¬ 
ge ad una considerabile altezza e grossezza. E legno forte, 
non soggetto a curvarsi, e però utile negli edifizj. E assai 
ben venato: ne' lavori minuti e fini riceve il lucido, ed anco 
la tinta nera, dimodochè spesso si fa passare per ebano. Si 
distingue in selvatico ed in domestico. 
MELo (Pyrus malus ). E legno di color bruno-rossiccio: è 
forte ma poco regolare: la sua durezza è paragonabile a quella 
del pero selvatico. Il melo grosso innestato è encomiato dal 
Duhamel come buonissimo. E atto ad ogni genere d'intagli. 
SORBO (Pyrus sorbus ). Cresce assai tardo, ma il legno 
riesce durissimo ed atto a formare le viti degli strettoj, mac¬ 
chine e lavori di tornio. 
CORNIoLo Cornus mascula). Il legno di quest' albero 
che non cresce a molta grandezza) è durissimo. I Romani 
ne usavano per formare frecce e lance. I Veneti della cam¬ 
pagna quando vogliono in senso proprio o traslato indicare 
una somma durezza dicono comunemente duro come un cor¬ 
noler. Sarebbe utilissimo con le bacchette di questo legno 
il fare i graticci per le pareti. 
MORo (Morus.). Il moro giovane è bianco, il vecchio gial¬ 
lo: è leggiero e sfilacciato; ma si fende bene quando è ver¬ 
de : quando è secco facilmente si rompe. Cosi il Duhamel. 
Altri lo riconoscono duro, pesante e resistente all' umido. 
Generalmente si fanno botti da vino; ma in alcuni paesi, 
per esempio nell'alto Trevigiano, i mori non di rado s' im¬ 
piegano nelle fabbriche campestri. 
Si omette di parlare di altri alberi come di poco o di 
niun uso nell'architettura. 
Uso di alcuni arbusti. 
Gli arbusti s'impiegano più che altro dagl'ingegneri per 
la formazione delle fascine. Le verghe di salice, snelle, sot¬ 
tili, pieghevoli si conservano si all'aria che nell'acqua piu à 
lungo d'ogn'altro arbusto. E di questi si può trarre pront¬
	        
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