GIUNTA IX.
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CIRIEGIO (Prunus cerasus ). Legno di bellissimo colore
rosso ; ma invecchia presto. E disuguale di densità. E però
facile ad essere ben lavorato, e si adopera comunemente in
tutte le opere alle quali possono convenire le sue dimensio¬
ni. I tornitori lo desiderano pel suo grato odore.
PERO (Pyrus communis ). Albero comune in Europa. Giun¬
ge ad una considerabile altezza e grossezza. E legno forte,
non soggetto a curvarsi, e però utile negli edifizj. E assai
ben venato: ne' lavori minuti e fini riceve il lucido, ed anco
la tinta nera, dimodochè spesso si fa passare per ebano. Si
distingue in selvatico ed in domestico.
MELo (Pyrus malus ). E legno di color bruno-rossiccio: è
forte ma poco regolare: la sua durezza è paragonabile a quella
del pero selvatico. Il melo grosso innestato è encomiato dal
Duhamel come buonissimo. E atto ad ogni genere d'intagli.
SORBO (Pyrus sorbus ). Cresce assai tardo, ma il legno
riesce durissimo ed atto a formare le viti degli strettoj, mac¬
chine e lavori di tornio.
CORNIoLo Cornus mascula). Il legno di quest' albero
che non cresce a molta grandezza) è durissimo. I Romani
ne usavano per formare frecce e lance. I Veneti della cam¬
pagna quando vogliono in senso proprio o traslato indicare
una somma durezza dicono comunemente duro come un cor¬
noler. Sarebbe utilissimo con le bacchette di questo legno
il fare i graticci per le pareti.
MORo (Morus.). Il moro giovane è bianco, il vecchio gial¬
lo: è leggiero e sfilacciato; ma si fende bene quando è ver¬
de : quando è secco facilmente si rompe. Cosi il Duhamel.
Altri lo riconoscono duro, pesante e resistente all' umido.
Generalmente si fanno botti da vino; ma in alcuni paesi,
per esempio nell'alto Trevigiano, i mori non di rado s' im¬
piegano nelle fabbriche campestri.
Si omette di parlare di altri alberi come di poco o di
niun uso nell'architettura.
Uso di alcuni arbusti.
Gli arbusti s'impiegano più che altro dagl'ingegneri per
la formazione delle fascine. Le verghe di salice, snelle, sot¬
tili, pieghevoli si conservano si all'aria che nell'acqua piu à
lungo d'ogn'altro arbusto. E di questi si può trarre pront¬